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La lunga notte
22 Marzo @ h. 08.00 – 24 Marzo @ h. 17.00
“Morire… Dormire… Sognare, forse… Ecco il punto!”, scriveva Shakespeare.
Come un funambolo, l’attore si muove sul filo in una sorta di perenne equilibrio precario… Ma è la realtà? O è un sogno? O, magari, entrambe le cose?
La scena si svolge all’interno di un camerino, all’interno di un teatro, in cui l’attore sta ricordando – o forse sognando – una festa di mondanità teatrale, durante la quale gli viene consegnato l’ambito premio alla carriera… L’Attore lo riceve, (forse l’unico mai ricevuto in vita sua), ringrazia commosso, ma poi – ecco la beffa!, gli si chiede qualcosa in cambio: una barzelletta! Il solito compromesso! Poi la rabbia: una vita sprecata sulle tavole del palcoscenico!
Per fortuna si tratta di un incubo, da cui ora l’Attore si risveglia, ritrovandosi nel suo camerino, nel suo teatro, dove da poco è terminata l’ultima replica del testo in programma. L’Attore si riconforta, ma nella situazione affiora qualche strano elemento: l’attore si è forse addormentato in camerino, in un teatro dove tutti ormai se ne sono andati? No! In realtà la replica non è ancora iniziata, ed infatti entra il Direttore di Scena a porgergli il costume pulito e stirato e a dargli il “quarto”, ovvero un quarto d’ora all’inizio dello spettacolo.
Comincia così – in questa situazione incerta tra sogno e realtà – la rievocazione della sua vicenda di uomo e di attore.
In questo limbo, attraverso vari espedienti narrativi, l’Attore riceve la visita del figlio, innervosito e preoccupato perché il padre non si è ancora fatto vivo dopo lo spettacolo, poi quella di un suo ex-allievo, e poi…
Silenzio… Luci in sala… Sipario